Categoria: Antologia Critica

Pasquale Giorgio

  Lettera aperta[…] Per chi ha seguito il costituirsi della tua pittura, il mio modo di sentire quella che chiamerei la fase delle Cinque Terre e questo mio discorso si guardano bene dall’attribuirti una etichetta “legata” a tale favoloso mondo che hai amato — come l’amo io, ultimo arrivato, e chiunque altro vi perverrà — perché non ve n’è alcun…

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Ferruccio Battolini

  Lino Marzulli fra emozione e conoscenza […] Questo rapporto uomo-natura diviene in Marzulli affascinante anzitutto per la validità della concertazione cromatica: i colori sono fra loro in armonia e in conflitto positivo, in collegamento emozionale e in contrasto dispositivo; ne scaturisce una composizione articolata e compatta, articolata nelle numerose varianti e compatta nella complessiva dimensione immaginativa che è subitanea…

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Giuseppe Marchiori

  Bisogna dir subito che la cultura di Marzulli è la sintesi più propria di una esperienza che si svolge nel tempo e per il tempo, coi mezzi che ogni vero artista riesce a crearsi con la forza di una autentica vocazione, in un clima di assoluta verità spirituale, intravista e poi conquistata nel corso di molti anni di esercizio…

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Pasquale Giorgio

  […] per quello che riguarda l’opera di Marzulli, si può dire che il discorso  delle sperimentazioni e dei comportamenti non lo ha mai interessato, in concreto, perché egli è un artista nel senso dell’etimo, un “creatore” che ricerca essenzialmente il soggetto umano, nelle sue origini e contraddizioni, ma sempre protagonista della realtà, anche quando deve soccombere ad una svolta,…

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Marco Valsecchi

  Quando i futuristi, nei loro primi manifesti che risalgono al 1910, proposero di attuare nei quadri la “sintesi di colore e forma”, essi fissarono uno dei punti cardine da cui sarebbe derivato un lungo, non unico, ma certo un lungo percorso della pittura. Su questa base Boccioni scrisse: “L’interno e l’esterno appaiono in simultanea compenetrazione”, e tale principio si…

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Franco Fortini

  Per parlare della pittura di Marzulli si dovrebbe restaurare l’uso della descrizione, uno strumento critico classico troppo vilipeso ai giorni presenti. Una descrizione modesta ci farebbe capire che non è opportuno dare qui troppo importanza agli intenti simbolici: anche se Marzulli percorre una serie di reami ossessivi (mansuefatti ma sempre pronti al balzo e al morso) si sbaglierebbe strada…

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Carlo Munari

  […] Marzulli celebra così, di dipinto in dipinto, l’evocazione di un proprio cosmo — non già falsificato come accade sia ai calligrafi della realtà, sia a quei surrealisti di comodo  che riducono il fantastico a una pietrificazione di aspetti della realtà associati in modo desueto — ma vivo e legittimo in forza della sua stessa   riscoperta poetica. Ogni dipinto,…

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Filippo Abbiati

Reinventare il mondo […] Lino Marzulli nega che la pittura sia morta. I suoi quadri sono pittura nuova, emozionale e sognata, risolta con spostamenti dello spirito e della fantasia oltre i confini già sperimentati. Inseguendo la propria convinzione nella continuità della pittura, risolvendo la sua ricerca dentro se stesso, usandosi come intelligente unità di misura di una realtà autosufficiente, Marzulli…

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Franco Russoli

Ogni tanto, in occasione di mostre e premi nazionali e regionali, capita al critico membro di giuria di incontrare un’opera di artista a lui ignoto che rivela qualità originali, o vere possibilità poetiche. Nasce allora il desiderio di conoscere meglio quanto avviene, quanto si sta creando in zone, in ambienti fuori del giro mondano dell’attualità culturale, nei quali spesso proprio…

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