Le meraviglie astrali di Lino Marzulli
[…] Nel tema del Sagittario Marzulli ha versato la sua gran voglia di vivere, l’arte è qui come vita. Da un groviglio di piante fiorite sbuca la Bestia pronta a correre, armata di arco, lungo il prato costellato di fiori più freddi. Tre stelline, sul cielo freddo, punteggiano, da contrappunto, lo svolazzo di una pianta proclive ai venti e ai raggi del sole. L’idea generale è espansione della vita, di slancio che varca i limiti della repressione e della contaminazione diuturna. Questa serigrafia marzulliana potrebbe diventare un manifesto dei Verdi, meno sfuocato e burocratico di quanto abbiam visto finora. Ma è meglio che rimanga come idea di quadro o di affresco, così come è nato, in una esaltazione del gusto di vivere che le nostre città il nostro quotidiano ci permettono sempre meno.Io ho conosciuto Lino Marzulli a Sesto San Giovanni in un quartiere operaio che pretendeva di diventare un quartiere di artisti. Capii subito – e son passati venticinque anni – che la sua ritrosia era una maledetta paura di essere coinvolto in esperimenti di arte sociale che egli, per quanto uomo di sinistra, certamente non sentiva. Lo ritrovai più tardi nel gruppo di artisti che intorno alla Galleria Diarcon proponeva il valore dell’artista artigiano contro la mistificazione delle tendenze, già impoverite del loro slancio ideale, e rimaste come scheletro di operazioni pubblicitarie. […] Raffaele De Grada, ottobre 1987 (presentazione alla realizzazione dell’affresco a Milano, Palazzo Melzi d’Eril, Fondazione Cariplo, Milano 1987)