Le tracce del mondo
Mettetevi davanti alla vita, in piena luce (o davanti ad un paesaggio di natura, in una bella giornata di sole), poi socchiudete gli occhi, come per concentrarvi, come per pensare e sentire meglio… Ecco che dinnanzi allo sguardo, nello spolverìo di frammenti colorati, a lamelle e nastri di luce, tra fiammature d’erba e ruscelli celesti di stelle, aquiloni e farfalle, cielo e mare, vi si aprirà una tela del Lino Marzulli, magi- ca, trasfigurata, lirica come l’eco di un canto (o di un incanto) amoroso e insieme dolente, che si spegne lontano, tra le colline e le memorie.
Un canto? Sì, perché in queste gentili torsioni e concentrazioni d’immagine, in cui i segni figurativi stanno sotto la pelle della pittura come una sinopia, come una impalcatura dell’anima tesa a sostenerne l’involo sublimante, la levitazione e lo svaporamento allusivi, c’è anche come il ritmo di una musica, come una interna scansione melodica dei colori e dei segni.
Giorgio Seveso, Milano 2000 (in Mostra del Pittore Lino Marzulli, catalogo della mostra, Villa d’Adda Mariani-Galgiana, Casatenovo, Milano 2000)